chiuso per restauri
pensieri e mareggiate
Intorno al '78 io ero già europea, ma questa cosa era solo dentro di me.
Primo amore, la dolce Francia. I prati erano prati, le foreste erano foreste... un innato amore per la natura che nel mio "triangolo industriale" neppure avrei potuto immaginare.
Ricordo con autentico amore Cote d'Or, Franche Comte, Nievre, Morvan, Dijonnaise, Alsace, Cote d'Azur, Camargue... Aix en Provence, Paris...
La cura dell'ambiente e dei beni culturali di quella gente era incredibilmente superiore alle brutte cose che facevano i miei connazionali.
Poi un amore tedesco: il corso di tedesco al Goethe Institut dove mi sarei innamorata di quella lingua così simile al latino. Mi piacevano anche le loro lunghe parole fatte a convoglio... un vagone dopo l'altro e in ordine inverso!
Poi... un ragazzo tedesco bello e gentile col quale scivolavo sulle piste del Livrio. Bel ricordo cosmopolita.
Più tardi Spagna e Portogallo in un sol viaggio. Come erano agili le metropolitane.. credevo di avere le ali, oppure ero in stato di grazia.
Non posso dilungarmi ancora ma posso riassumere in una parola: Lisboa
Avrei ripercorso le sue "rua" al passo di Tabucchi, in Sostiene Pereira
Dopo questa feroce sintesi dei viaggi più belli della mia vita devo ammettere che quel senso di tradimento e di rivalsa che oggi ci piglia tutti si è impadronito di me, facendo a brandelli anche i miei ricordi.
Chi si è arrogato il diritto di aprire questa brutta fessura nella mia memoria, nei miei sogni di ragazza del nord d'Italia e... del sud Europa?
Da quella fessura si vede il lato oscuro del rancore e dell'invidia. Collettivi. E così si va alla guerra, lentamente... carri armati? fucili? non ce n'è bisogno.
Per fortuna questa guerra si esprime ad un altro livello, psicologico finanziario.
Degenerazione dell'aristocrazia politica mondiale. Distorsione a rotta di collo e di collisione del profitto versus peones..
chi sono i morti obietterà qualche ingenuo. Sono morti sociali, quelle di chi è rimasto indietro perchè debole, sensibile, sognatore... sentimentale! stupidamente sentimentale.
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camilla
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18:10
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ormai solo qui
con te
posso dire.
Oltre il rumore
chiamato dialogo
e oltre l'eros,
preteso amore,
le prodezze del verro,
modello erotico
per la riproduzione
E non c'è plurale
ma solo singolare
e l'io deforme,
detto carattere.
Grumi di bisogni
li chiamiamo relazione
e non c'è il padre,
non c'è la madre
e i nostri germogli
impazziti
cercano un nome:
figli.
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camilla
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17:22
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non ci resta che una canzone
accartocciata nella mente
lentamente poi si apre
e spalanca una passione
di picchiare con le dita
di picchiare sul cruscotto
perchè in viaggio una canzone
... non c'è niente di più bello
ti colora le parole
le emozioni volano alte
e tu sai che bei ricordi
lei saprà confezionare
e ci resta una canzone
a dar luce a una storia
che ti sembra un grande amore
ed è solo un'avventura
ma va bene tutto quanto
ciò che resta è una canzone
lentamente ti apre il cuore
e spalanca una passione.....
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camilla
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22:51
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è solo un espediente, per sopravvivere alle brutture, alla volgarità e violenza dell'oggi.
Guardar solo al passato farebbe male, sarebbe sterile nostalgia, ripiegamento su sè stessi.. ma se il conforto del passato diventa motore per il nuovo allora è esperienza esaltante.
Il passato diventa eternità quando appare universale e tutto "torna", tutto ritorna sotto forme diverse...
le cose importanti poi, sono sempre le stesse, quelle lì, dai...
;-)
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camilla
alle
23:29
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di un amore a senso unico
che non sai dove si va
per fortuna evaporato
la bellezza ora si da
di filari in autostrada
dell'amore mio di me
per fortuna mi hai lasciata
per poter tornare in me
....
era scritta questa corsa
.. questa corsa in mezzo ai TIR
luogo assai poco romantico
per sognar che fossi tu
noi vediam ciò che vogliamo
ma non era amore in te
e solo amor di amore.... era in me!
.........
era scritto questo viaggio alla canicola
a cercare amore in me
e vediam ciò che vogliamo
ma non eri amore tu...
di un amore immaginato
sordo e un po'sconclusionato
che si sa poi come va
di un amore a senso unico
e poi sai dove si va...
di una spiaggia un po' adriatica
allungata verso te
per fortuna mi hai lasciata
per poter tornare in te *
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camilla
alle
16:06
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Il bianco porcospino delicato
incontrò Grazia, ma non fu per caso
era il giorno del prato,
della fortuna del presente
era la festa dei vivi e del Vivente
beatitudine di sorseggiare un the
e ridere senza neanche parlare
ogni rito rispettato
per imparare
lei dispiegò le vele e gli insegnò ad amare.
(Grazia)
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camilla
alle
16:59
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