martedì 17 marzo 2009

al cinema in casa dei parenti, ad Asti.(bozza)

Bisogna fissare un cielo estivo senza luna per capirci qualcosa.
Le parole di Emanuele squarciano sipari spazio temporali.

Sarò suggestionabile ma sto lentamente collegando il tutto.
Il piccolo quadro era il ritratto di Jose.
Mai seppi chi fosse colei che mi poteva scorgere in mansarda mentre leggevo Miller e Peyrefitte.
Ho buone ragioni di credere che fosse proprio la sorella di Claudio, uno dei giovani universitari che aveva conosciuto Madre, in una leggendaria gita in bicicletta nel lontano 1943.
Erano partite la mattina presto in bici, dal paese, per andare ad Asti, dai parenti protestanti, la bella Olga e Madre, amiche del cuore.
Erano effettivamente complementari: occhi azzurri e bionda Olga; bruna, occhi grandi e un sorriso così.. la mia mamma.
La bella esuberante Olga veniva da Genova e la sapeva lunga
Madre mi avrebbe spesso ricordato il senso dell'umorismo, la bellezza e un'aria di città che tanto le rendeva amabile Olga.
Madre era stata con lei a Genova, al mare.. avevano mangiato i muscoli cotti nella lattina sullo scoglio... poi, al largo, l'immagine di Olga che pareva accarezzare l'acqua con meravigliose bracciate, lente e possenti.


- Madre non immaginava che, anni dopo, avrebbe conosciuto in Piemonte un marinaio genovese, il mio irrequieto papà che, chissà perché, in licenza, era arrivato a Tortona dove allora abitava Tonia, "la zia cinese" appunto. E dopo pochi mesi si sarebbero sposati -


Meglio riprendere il filo, questo ritratto di famiglia è già assai aggrovigliato sotto molti aspetti. Dunque, per tornare alla visita ai parenti valdesi, Olga e Madre non avevano alcuna scelta per l'abbigliamento. Era già molto nutrirsi adeguatamente come aveva la fortuna di fare lei in campagna, ma... vestiti, scarpe.. nel mezzo della guerra, quelli erano solo sogni.

In un futuro anteriore le due sciagurate avrebbero riso fino alle lacrime al ricordo di essere entrate nel salotto borghese, vestite da profughe.
Olga indossava infatti un paio di scarponi militari e madre un paio di zoccoli restaurati e abbelliti riducendo parte della suola e aggiungendo decorative strisce di pelle...
Questo erano in realtà: due belle figliole mal vestite, ridanciane e incoscienti.

La villa era ben arredata e i cugini molto ospitali e gentili.
Claudio era bello, slanciato e studiava medicina e a parte i fratelli, i giovani studenti (e alcune signorine ben vestite) erano tutti fra l'adolescenza e la gioventù.

Nel racconto delle amiche ormai più che trentenni tutto sarebbe diventato più vago ma una cosa avrebbero ricordato con gran serietà: in quella casa c'era una stanza adibita a proiezioni cinematografiche.

Non fu mai possibile sapere che film avessero visto mia madre e Olga poiché troppo impegnate a ridere degli zoccoli, degli scarponi e.. di quanto, seppure affascinate, si sentissero fuori posto in quel luogo.



SEGUE...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma quanti punti in comune abbiamo, si viveva soltanto in località diverse. Ciao, un abbraccione......
Masa(e)ghepensu

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)