il ritorno al coprifuoco. (bozza)
Olga e Madre si erano talmente divertite che si era fatto tardi.
Il crepuscolo le aveva colte impreparate e stava diventando buio.
Sulla statale pedalavano leste e si erano ammutolite, a casa le aspettavano per cena e avevano una dozzina di chilometri da percorrere..
Del metallo pareva luccicare in lontananza tra i filari di pioppi, almeno sembrava.
Le belle incoscienti erano ora preoccupate per i catarifrangenti delle bici che riflettevano qualsiasi luce. E nascosti chissà dove che potevano vederle c'erano i tedeschi armati.
(quando è tornato zio Mario dalla Russia?)
Il film, il the con le ragazze di città, le risate... avevano lasciato spazio al silenzio e alla paura, sicché cominciarono a canticchiare piano per darsi coraggio.
Ogni tanto un risolino nervoso dava l'energia per pedalare come il vento.
- ci daranno le botte - diceva Madre.
- no, le daranno a me che mi vedono per prima, stai tranquilla - rispondeva Olga sbuffando via una ciocca color del miele che le tormentava la fronte.
- Claudio è bello, colto.. visto com'è gentile?-
- già -
- quante arie si davano quelle -
Adesso avevano freddo, nel buio il silenzio pareva aumentare sempre più, le frasche d'acacia crepitavano tremando alla brezza e ombre sempre più lunghe parevano abbattersi su di loro come punizioni.
(19 settembre del 1943: sono trascorsi solo undici giorni dall'armistizio. Il racconto dell'incendio può iniziare )
Quanti alberi avevano visto correre quella sera, quanto avevano corso a perdifiato nel buio ormai totale.
Come previsto l'unica a prender le botte fu Olga e madre la passò liscia:
- eh! se la sono presa prima con lei così a me hanno fato poco e niente -
diceva sempre madre e ogni volta rabbrividiva all'idea del pericolo, dell'angoscia di chi le aspettava... ma son cose che noi giovani neppure immaginiamo, travolti dal vento dell'incoscienza
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Il maggiore delle SS Peiper , l'incendio di Boves, il prete e l'industriale Vassallo fucilati e dati alle fiamme in agonia
SEGUE
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