giovedì 4 settembre 2008

la seconda notte di nozze

questo film sembra pensato per Albanese oppure è Albanese ad avere pensato il film.

Non so di chi sia la sceneggiatura ma poco importa.
Antonio Albanese è uno dei pochi veri attori che abbiamo al momento, in questa tristezza nazionale vista da tutte le inquadrature.
E La seconda notte di nozze è un vero film, era ora!
Il difetto più grande? troppo breve.. da sembrare incompiuto.

Bastava sforzarsi un po', che dire.
Si poteva dilatarne alcune parti o accompagnare la storia più in là per rendere completo e importante, questo film d'altri tempi.
Ricorda certe pellicole francesi, ben preparate, con dialoghi efficaci e densi di significato.

Sono tutti quei significati che lo rendono a tratti toccante ed è commovente per la delicatezza, a tratti soave.
Proprio come Albanese che è il matto più delicato mai visto in televisione da decenni.
Un Antonio Albanese perfettamente all'altezza del Ciccio Ingrassia che gridava "voglio una donna" tra le frasche dell'albero.
E' comunque un film magrolino e bellissimo.
Nulla di tedioso o scontato, pazzesco per il periodo in cui stiamo vivendo...

Non smettono di sorprendermi la versatilità e la sensibilità di Albanese, perfetto reduce di manicomio, mai stato matto e probabilmente impazzito là, come spesso accadeva in passato.
Bastava avere un carattere bizzarro o rompere gli schemi per essere internati e Albanese, ripeto, è perfettamente dentro la parte. Viene il dubbio che un po' svitato lo sia anche lui.

Così come accade per la perfidia del figlio, viene lo stesso dubbio. Questo fallimento di figlio che non smette di deludere la madre è gelidamente interpretato da un Marcorè più acuminato del solito.
E lievemente "a suo agio"anche Katia Ricciarelli, in quella parte ben più complessa (che occasione perduta!) di madre completamente fuori da ogni schema.
Apice del film l'esorcismo. Anche quello andava osservato più a lungo e da più punti prospettici.
Notevole il tema dell'uomo Giordano che non può più disinnescare le bombe perchè innamorato, quasi rinsavito, "rimesso in asse" dall'amore candido.

Un film che ti porta via con leggerezza, peccato sia finito.

(visto stasera su rai tre, recensione per i poveri che non vanno più al cinema)
:-)

3 commenti:

carla ha detto...

Bene Camilla, non ho visto il film, solo i trailer di presentazione e la prossima volta che lo danno non lo perdo.
Hai per caso l'hobby della recenzione?
A me sarebbe piaciuto, leggo e ascolto le recensioni sui film, ma po dimentico, per poco tempo o smemoratezza di vederli.
Arriverà anche il tempo per questo mi auguro, per ora basta averne un po' per il blog. A proposito come stai?

carla ha detto...

Fin che ho tempo Camilla, una precisazione sulle mie conoscenze della PA, pensa che l'ufficio centrale dellìagenzia delle entrate a Padova, dopo le prime uscite di brunetta ha appeso fuori sopra il portonone d'ingresso in centr città un lenzuolo bianco con la scritta a caratteri cubitali "qui non ci sono fannulloni". Puoi immaginare le reazioni dei cittadini, molto divertiti e ritengo anche solidali, sebbene che a tutti pesa pagare le tasse. Ma sopratutto che ha conosciuto il personale, come è capitato a me, sa che sono le parole giuste, e indicano anche una buona dose di umorismo.
A dopo lella

roberto celani ha detto...

Ciao,
avevo visto al cinema il film di Avati e ho colto l'occasione di rivederlo in tv.
E' davvero un buon film, delicato nel tratto, eppure emozionante.
La sceneggiatura così come il soggetto è di Avati (come sempre nei sui films). In un incontro recente il regista ci diceva che solo questa condizione gli consente di evidenziare sulle locandine la locuzione "un film di Pupi Avati" che considera negli altri casi una sorta di millantato credito artistico, quasi un'appropriazione indebita.
Bravissimo Albanese, non nuovo a prove drammatiche di spessore (Vesna va veloce di Mazzacurati ad es.), ma bravi anche Marcorè e, secondo me, la Ricciarelli il cui "spaesamento" costante rende il personaggio più vero, grazie anche ad una fisicità adatta al ruolo.
Infine una citazione per le due zie: la sanguigna Marisa Merlini (appena scomparsa) e la ex bomba sexy della sceneggiata napoletana Angela Luce.
Il rammarico che sembra tu abbia provato di fronte ai titoli di coda non è forse la prova migliore del piacere che provavi nel vederlo?