giovedì 1 gennaio 2009

Moses Herzog

Herzog è un libro matrioska . Il primo "involucro narrativo" contiene il romanzo, dettato dalla processione di flash back sulla vita di un personaggio incredibilmente attuale.
All'interno della vivace storia dell'uomo "fragile", un po' scomposto nel suo narrarsi, ora in prima ora in terza persona (pensato per tenere desta l'attenzione del lettore o spericolato guizzo stilistico?) viene intercettata una immensa quantità di riflessioni generali: psicologiche, filosofiche, sociologiche, politiche.. spesso introdotte con abili trovate narrative quali le lettere ai morti o le invettive a importanti personaggi viventi.
Il disorientato Herzog da così voce al professor Herzog che introduce pagine alte, dotte, apparentemente incongrue, di lettura più lenta - questo sì - ma assai efficaci nell'impreziosire il magmatico libro.
Un libro pieno di amor di patata . Un quasi diario costantemente sull'orlo del saggio o dell'invettiva.
I livelli di lettura sono tanto diversi fra loro eppure ben omogeneizzati e godibili per la magistrale vena d'ironia che permea tutta l'opera.
Quasi quasi viene il dubbio che la vera protagonista sia essa stessa o comunque un senso di bislacco destino... inafferrabile e assolutamente cinico.

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