domenica 22 febbraio 2009

il "Lido" di Palmaro, bozza

la piccola spiaggia del Lido di Palmaro non esiste da molti anni ma è rimasto nitido nella mente l'affresco di un luogo che ora non c'è più e che, nella memoria, luccica ancora di luce abbagliante.
Vedo la rotonda sul mare e sento in lontananza i suoni della spiaggia: grida di bambini e, quando il mare è appena mosso, il tonfo delle onde che si rincorrono rapide e poi schiantano a riva, raschiando la ghiaia nera con crepitio di risacca.
Non è un "brodino romantico" questo, ma la storia di una spiaggia inghiottita dal cemento, al punto di farti perdere ogni punto di riferimento.
Ciò che prima era in basso... ed era una baia, ora sporge, immenso piazzale oltre il quale non ci sono più nè bambini nè ombrelloni.
E' sparito un cammeo e al suo posto c'è l'enorme porto container all'uscita dell'autostrada, Voltri: A 26.

A suo tempo si era costituito un comitato dei pescatori che avevano là le loro barche, i gozzi.. avevano lottato strenuamente con ogni mezzo e dopo qualche anno, passando da quella parte della costiera avevo chiesto dei pescatori.

Uno di loro mi dice con un solo sguardo e due parole che sono stati sconfitti, la prolunga del porto si è mangiata tutte le spiagge del tratto: bagni Sole, bagni Italia.. il Lido. E i pescatori, nell'attesa di avere giustizia, sono morti. Sì, quasi tutti.
Quello che vedo ora è solo l'orrore del cemento, dei cassoni appoggiati uno sull'altro come pezzetti del Lego. Verdi, neri, rossi. Altissime gru sembrano marcare il territorio come mostruosi giganteschi ragni in lontananza.

tutto questo è una vera e propria rapina e non mi do pace all'idea che il sovrastimato traffico del porto container abbia fatto esplodere, così... un pezzo della mia vita.
In nome del profitto di pochi.. io e i pescatori guardiamo l'orizzonte con un buco nell'anima.

Voglio che si sappia del Lido di Palmaro, di quanto fosse bello, anche se tutto è impermanente... anche la spiaggia dove sono stata felice.

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Scendo all'ora di pranzo, la sabbia è rovente e mentre sprofondo in un inutile tentativo di corsa vedo gli amichetti, sono già in acqua e in aria il profumo della frittura di pesce e la sensuale fragranza del pesto mi fanno dubitare: ho davvero voglia di fare il bagno? ma il dubbio si scioglie non appena vedo il bagnino Sereno, di nome e di fatto.
SEGUE...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Hanna,
Tu la chiami "rapina", ma Ti ricordi quando "trepalle(monti)" alcuni anni or sono aveva lanciato la proposta di vendere il demanio(coste/spiagge)
per fare "cassa" allo Stato italiano? Francamente non so dire se andò in porto il progetto, ma prova a immaginare: uno carico di soldi (Berlusconi)
sarebbe diventato padrone di tutti i littorali italiani. Con questo nano malefico non sarà mai possibile restare tranquilli.
Maseghepensu (a)

Anonimo ha detto...

non vedo vie d'uscita, per questo mi rifugio nel passato, cosa credevi?
;-)