lunedì 23 giugno 2008

è questa la differenza

a forza di cercare nell' archivio.. mentale, ho trovato "l'anello che non tiene" il "vulnus" che impedisce alla maggioranza dei connazionali di vedere

la differenza

La sinistra o meglio l'attuale pseudosinistra - stralunata - è lì che s'interroga sul perchè gli elettori non la seguano più.
Da troppo tempo si è omologata ai clichè dell' IMPRESA e questo è ormai drammaticamente chiaro ma io voglio tornare sui miei passi per chiarire il ragionamento.

Esiste una considerazione, che fa la differenza, ed è quella che distingue l'individuo IMMORALE dall'individuo AMORALE. La differenza è tuttaltro che trascurabile.
L'immorale, pur conoscendo la propria "morale" (propria in senso culturale, non PERSONALE) la infrange sapendo di far male ma è colui che potrebbe riscattarsi, fare ammenda e successivamente dare persino l' esempio.

L' amorale invece, spesso per storia familiare o per disturbi personali che non è possibile esplorare genericamente qui, NON ha regole.
Non ne conosce il peso e.. con leggerezza conduce la propria vita (e spesso quella degli altri) a seconda delle PROPRIE immediate, personalissime necessità.
L'amorale ha spesso fascino, il fascino perverso di colui che vive in modo molto "disinvolto", che di fatto nega l'altro.
Accade che dia un'immagine di sè vitale e spensierata che molti gli invidiano. Sono tanti quelli che, per deficit di idee proprie o perchè "portatori" di personalità gregaria ne subiscono la fascinazione.

Un esempio di immoralità può essere l'ipocrisia democristiana che, pur avendo una morale, spesso l'ha spudoratamente ignorata.

Il mio antifascismo poi non mi vieta di cogliere un minimo di coerenza - anche se plumbea- nella mentalità fascista che fra i suoi valori dovrebbe annoverare (almeno negli intenti) rispetto della parola data, lealtà, senso del sociale. Tanto che, almeno in passato, da barricate opposte gli opposti estremismi avevano e hanno tuttora punti di contatto di tipo "ideale".

Il pensiero... nuovo di altre parti politiche invece non ha nulla di nuovo.
Semmai la vecchia spocchia dell'impunito amorale, nel senso appunto di a- morale.
Quella "a" dell'alfa privativa greca: SENZA.
Senza morale, senza regole.
Faccio ciò che voglio e domani, se cambierò idea, troverò un amico.. troverò un cavillo legale.. dirò una bugia.. prenderò tempo e troverò il modo di convincerti perchè, a differenza di te, non sono scemo.
La seduzione del guitto, del cialtrone, del "vitellone".. e di molte figure storiche della "veggente" commedia all'Italiana.

E adesso, da un po' di tempo la sinistra è talvolta IMMORALE.
Questo è l'anello che non tiene e sul quale bisogna ragionare seriamente.

Quei film tanto realistici e ben confezionati hanno forse (e in modo del tutto innocente) legittimato l'arte italiana di ARRANGIARSI, metterla in burla.. ridere dell'onestà e fare apologia della truffa.
Non è certo colpa dei film, ovviamente, se oggi quei vizi sono diventati morale dominante.
E' semplicemente l'ignoranza di gran parte degli italiani che chissà.. non ha il senso della misura?.. dell'umorismo?

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