venerdì 13 giugno 2008

il sottile valore della leggerezza

anche nei momenti più torbidi e ferini bisognerebbe custodire il valore della leggerezza...
la leggerezza del mondo dolente di oggi va coltivata per quanto possibile come è accaduto in altri momenti storici.
Alcuni aspetti ricorrenti nella storia li dimentichiamo, separati da segnalibri ingialliti.

la leggerezza non è sinonimo di superficialità, è solo il legittimo tentativo di restare attaccati all'hic et nunc.
Naturalmente poi si va avanti, si deve.
Tutte le rivo luzioni hanno fallito perchè partivano da proclami, spiegazioni, indottrinamenti da chi la sapeva più lunga verso chi nuotava nel disagio e nel dolore dell'inconsapevolezza.

Personalmente scrivo molto più sui blog degli altri, qui è una zona particolare, riflessiva.
Luogo di divagazioni mentali che altrove non potrebbero coesistere.
Il diario tradizionale gli somiglia ma aveva ben altri registri, più intimi.
Qui ci si può "denudare" davanti a un pubblico virtuale e in qulche modo "esibirsi"
vuoi per narcisismo, vuoi per solitudine o per coltivare la scrittura e i suoi contenuti sempre più raramente originali.

Torno alla leggerezza e al suo elogio per definirne il pregio che può avere il rituale di una tazza di the o qualsiasi momento vagamente "conviviale".

L'attuale momento storico è un momento di barbarie che ci comprime e appiattisce sempre più, a tutti i livelli.
Per questo è bello sdrammatizzare parlando ANCHE di un tema inossidabile quanto antico:
l'amore.
(E che buona occasione rivisitare le misteriose vite del triangolo del post sui poeti: marito, moglie e amante, qui, poco sotto...)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Camilla

Anonimo ha detto...

prova