domenica 6 luglio 2008

di ritorno, al piccolo

e adesso che mi sono tolta lo sfizio di rileggere il Micheli e.. rubarne qua e là ottime frasi, torno
al piccolo, dimensione che prediligo.

Mah!.. quasi quasi.. una poesia di Silvia Plath. Dedicata a te, Camilla volante.

CANTO DEL MATTINO

L'amore ti ha messo in moto come un grosso orologio
d'oro.
La levatrice ti ha schiaffeggiato sotto i piedi e il tuo
nudo grido
ha preso il suo posto fra gli elementi.

Le nostre voci echeggiano, esaltando il tuo arrivo.
Nuova statua.
In un museo pieno di correnti, la tua nudità

è ombra sulla nostra sicurezza. Ti stiamo intorno
vacui in viso come pareti.

Non sono tua madre più di quanto
lo sia la nuvola che distilla uno specchio per riflettere
la propria lenta
cancellazione per mano del vento.

Per tutta la notte il tuo respiro di falena
tremola tra le piatte rose rosa. Veglio per ascoltare:
un mare lontano si muove nel mio orecchio.

Unn grido, e scendo dal letto incespicando, pesante
come una mucca e floreale
nella mia camicia da notte vittoriana.
La tua bocca si apre pulita come quella di un gatto.
Il riquadro della finestra

s'imbianca e inghiotte le sue opache stelle. E ora tu
provi
la tua manciata di note;
le vocali chiare salgono come palloncini.

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