venerdì 11 luglio 2008

seguire la "pancia"

Quanti tentativi di legittimare l'attuale barbarie con pretestuose citazioni antropologiche...

L'antropologia è cosa seria e non si può estrapolare ciò che ci piace per piegarlo al sentirsi tutti nel branco caldo, "tutti insieme appassionatamente", (ma soprattutto con la coscienza a posto) in atteggiamenti primitivi che favoriscono la decadenza.

La decadenza è spesso associata all'anticamera di bruschi peggioramenti della convivenza civile, è meglio ricordarlo.
Siamo sempre più "immediati" (continuerò ad ammorbare i passanti del mio blog con questa riflessione) anche in virtù - cosa banale a dirsi ma non del tutto chiara - dei nuovi ritmi che ci impone la tecnologia.
In questa corsa vertiginosa che coinvolge ormai tutto, per "fare presto", per essere immediati (negando quindi la distanza riflessiva) deve andar bene tutto! anche e soprattutto la "pancia".
La pancia non riflette, la pancia fa agire.. non importa come, nè passando su chi e che cosa...

e ora il testo di sparring partner , Paolo Conte:


è un macaco senza storia,

dice lei di lui,

che gli manca la memoria

infondo ai guanti bui�

ma il suo sguardo è una veranda,

tempo al tempo e lo vedrai,

che si addentra nella giungla,

no, non incontrarlo mai�



Ho guardato in fondo al gioco

tutto qui?� ma - sai -

sono un vecchio sparring partner

e non ho visto mai

una calma più tigrata,

più segreta di così,

prendi il primo pullmann, via�

tutto il resto è già poesia�



Avrà più di quarant'anni

e certi applausi ormai

son dovuti per amore,

non incontrarlo mai�

stava là nel suo sorriso

a guardar passare i tram,

vecchia pista da elefanti

stesa sopra al mac adam�


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